Numeri (2016) e ragioni per la digitalizzazione nel Settore Automotive
Il 2016 ha lasciato al mondo del manifatturiero italiano un settore assolutamente trainante. È quello dell’automotive, che si conferma fra le prime locomotive del paese. Nell’anno finito da poco il settore auto ha registrato in Italia un aumento delle immatricolazioni (1.847.493 contro il 1.590.366 dell’anno precedente) con una crescita del 16,2% rispetto al 2015: nel complesso sono state vendute, sempre rispetto all’anno precedente, qualcosa come 250 mila veicoli in più. Dati che fanno riflettere sul bisogno sempre più impellente di puntare alla digitalizzazione nel Settore Automotive: necessaria per migliorare il servizio e gestire la conseguente variabilità della domanda.
Numeri che sono figli di tanti fattori e che hanno diversi “padri”: dalla maggior fiducia da parte dei consumatori agli sgravi previsti dal Governo con il cosiddetto “superammortamento” (leggi anche Industry 4.0) per arrivare fino alle azioni messe in atto dalle case automobilistiche e dalle reti di distribuzione. Un importantissimo impulso al mercato è stato dato dalle immatricolazioni alle società, capaci in un solo anno di registrare una impennata del 27,7% rispetto ai dodici mesi successivi con un “colpo di coda” importante nel solo mese di dicembre quando questo dato è aumentato addirittura del 40,2%. Nel complesso quasi il 20 per cento (per la precisione il 18,4%) dell’intero aumento registrato nel corso del 2016 è arrivato dalle immatricolazioni delle società, altro segnale importante giunto dal mondo delle imprese.
Sempre intorno al venti per cento del totale, il 19,8% del totale, si aggirano le percentuali del noleggio, settore che chiude il proprio anno solare con una crescita del 16,6% nel giro di un solo anno. Considerando sempre l’intero aumento registrato nel corso del 2016, la parte del leone la fa sempre e comunque il comparto dei privati, anche se questa percentuale diventa sempre più sottile. E’ proprio in questi passaggi, nella gestione corretta dell’offerta e della fornitura, che si percepisce maggiormente la mancanza della digitalizzazione nel settore automotive.
Nel corso del 2016 i privati che hanno acquistato un veicolo sono state pari al 61,8% del totale, una percentuale fra le più basse di sempre nonostante alla voce “Famiglie” si sia registrato un incremento delle vendite dell’8,3% rispetto al 2015. Ma a mettere un segno più davanti al proprio anno non sono stati solamente i veicoli nuovi, anche il mercato dell’usato ha registrato un incremento rispetto ai dodici mesi precedenti. Quando i trasferimenti di proprietà da un privato ad un altro avevano toccato quota 4.589.823, cifra che nel 2016 si è alzata del 2,9% arrivando nel 2016 a toccare le 4.721.576 unità.
Venendo ad esaminare la tipologia di vetture più apprezzate dal mercato nell’anno scorso ecco come l’incremento più massiccio nell’arco di dodici mesi si sia registrato fra i crossover, le cui immatricolazioni sono cresciuti del 22,1% (da 21.521 a 26.268) e delle station wagon arrivate con un balzo del 32,2% in avanti a sfiorare quota diecimila (9.728). Davanti al 12,4% di incremento registrato nella categoria “Berline”, salite a quota 68.162 vetture immatricolate, mentre i fuoristrada hanno sfondato quota 11 mila immatricolazioni (11.324) frutto del 12,3% di aumento.