Errori comuni nella gestione dei processi produttivi
Sbagliare è umano. Anche nella gestione dei processi produttivi. Certo, per qualunque azienda dell’universo l’obiettivo è ridurre al minimo questi errori. Eppure vale anche qui il vecchio detto “se li conosci, li eviti”. Gli errori, of course, almeno quelli più comuni.
Uno dei primi errori da evitare è quello di non introdurre miglioramenti continui in azienda. Molte realtà produttive, infatti, pur avendo un monitoraggio costante dell’attività, non “vanno mai fuori dal seminato”. Replicano le stesse modalità di lavoro per tanti anni senza provare un miglioramento, una strada per crescere. Nelle piccole e medie imprese, poi, è facile sottovalutare l’importanza dei processi. Ovvero quello di pensare più al “fare” che al “gestire”. Certo, ben vengano qualità come impegno, buona volontà, tanto lavoro… ma serve anche una progettualità di sistema. Serve anche un controllo generale di tutto quello che si fa in azienda, una gestione complessiva. Che serve per capire se tutto il grande lavoro che viene fatto vada sempre nella direzione giusta.
Attenzione poi all’assegnare risorse inadeguate al controllo di qualità. Servono, infatti, risorse qualitative e quantitative idonee all’ente qualità affinché possano controllare a fondo tutto il processo produttivo. Legato a questo discorso c’è anche quello delle conoscenze tecniche di chi si occupa di qualità. Spesso, infatti, capita che addetti e tecnici della qualità non abbiano un bagaglio di conoscenze idonee per svolgere queste mansioni.
Veniamo, poi, ad un capitolo delicato che è quello del rapporto con i fornitori. Perché per riuscire a migliorare la gestione dei processi produttivi è necessario anche il coinvolgimento dei fornitori. Sia nella fase di scouting o di test di nuove tecnologie, sia nella fase di sviluppo del prodotto finale. Con un rapporto stretto con i fornitori si può arrivare a mettere in piedi una macchina organizzativa tale da riuscire a migliorare il prodotto. Legando sempre più la propria impresa ed i propri fornitori, crescendo insieme. Così come bisogna lavorare a stretto contatto con “chi sta a monte” del processo produttivo, ovvero i fornitori, così bisogna fare anche con chi “sta a valle”. Ovvero, con i clienti.
Sono loro, infatti, i migliori “barometri” della qualità del lavoro fatto. La loro soddisfazione, i loro pensieri, le loro impressioni e le loro indicazioni fanno capire all’azienda cosa ancora si può migliorare. In che direzione bisogna andare per aumentare la qualità del prodotto finale.
Come spesso accade, bisogna trovare la strada giusta per crescere. Crescere con la propria azienda e evitare questo genere di errori nella gestione dei processi produttivi. Una guida potrebbe tornare utile? Scarica gratuitamente questo abbecedario, che raccoglie i concetti fondamentali per lo sviluppo d’impresa, e tienilo sempre a portata di mano.