Le 7 fatiche: rispetto della normativa sulla sicurezza alimentare
Quella dell’11 aprile sarà una data importante sul tema della normativa sulla sicurezza alimentare. Non sarà il D-Day, però poco ci manca. Questo perché fra poco più di dieci giorni entrerà in vigore una nuova, importante, direttiva europea. Che andrà a toccare alcuni dei prodotti di più largo consumo per milioni e milioni di italiani. Prodotti quali pane, caffè, cereali, biscotti, patatine fritte, alcuni cibi da forno e per la prima infanzia. Oibò, rivoluzione in vista nella colazione degli italiani?
Forse per qualcuno sì, visto che la normativa sulla sicurezza alimentare vedrà applicata, appunto, l’11 aprile una norma entata in vigore a dicembre 2017. Si tratta del regolamento europeo 2017/2158 che introduce nuovi obblighi nella limitazione della formazione dell’acrilammide in alcuni cibi. E che sarà mai codesta acrilammide? In parole comprensibili da tutti, si tratta di un composto organico ma cancerogeno che si forma naturalmente durante la cottura o il riscaldamento di alcuni alimenti. Quelli, appunto, come pane, biscotti, cracker, patatine, cereali o caffè. Questo nuovo regolamento abbassa ulteriormente la quantità di acrilammide. E più che sull’uomo della strada o sulla donna di casa, questa novità andrà ad interessare soprattutto le aziende del settore.
Saranno loro, infatti, a dover modificare tutti i propri processi produtti. Affinché nei prodotti immessi poi sul mercato questo composto si produca sotto determinante quantità. Debellarlo completamente è impossibile. Perché si forma in automatico ogni volta che si cuoce, si griglia o si riscaldano alcuni cibi contententi carboidrati nel microonde. Ma rispetto al passato bisognerà stare ulteriormente più attenti a produrne in quantità estremamente modiche. Chiaro che questo vuol dire determinati cambiamenti per le aziende del settore alimentare. Una normativa sulla sicurezza alimentare che è entrata in vigore lo scorso 11 dicembre, ma dall’11 aprile diventerà applicabile.
E, quindi, con possibilità di multe e sanzioni per quelle aziende che non dovessero rispettare le indicazioni europee. Per le aziende che si occupano di prodotti così consumati nel Belpaese adeguarsi a questi nuovi standard è una bella fatica. Per questo le aziende che si occupano della produzione di software settoriali si sono già attivati per inserire anche questi nuovi obblighi legislativi all’interno della struttura dei propri programmi.
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